"Teresa...tu vai a Caserta"

Intanto, ecco un altro aggravamentordella salute, e Teresa viene ricoverata d'urgenza in un'altra clinica di Napoli, dove questa volta le tocca subire anche l'onta della tentazione da parte di un medico corrotto e corruttore.
E’ un'altra triste battaglia che la povera vittirna deve affrontare, respingendo il tentatore con tutte le sue povere forze e si conclude con l'ultima disgustosa scena: il medico cerca di stringere e di abbracciare Teresa, questa prende una bottiglia piena d'acqua, e gliela tira in testa...

Anche questo ci voleva! Ma, una "vittima" non deve essere pronta a ricevere tutto, anche la morte’?...
Dopo quest'altra inutile degenza in clinica, Teresa tornata a casa, un giomo si vede presentare la mamma che le dice: "Tuo padre, dopo una giornata intera di lavoro in campagna, non mi ha neppure fatto entrare in casa. E mi ha detto:
Se non la metti fuori casa tu la Teresa, metterò fuori di casa tel".

A questo punto, Teresa, affranta, non ha che una scelta: trovare una casa a pigione a Caserta. Si mette in preghiera, e la Madonna Ie dice: "Teresa, forza, forzal...Tu vai a Caserta, ove ti datò forza, amore_e la lacrime possibili.
Ella voleva veramente bene al papà e a tutti in famiglia. Lasciarli era uno strazio
profondo.

L‘8 gennaio 1968 fu la data della partenza per Caserta. Era accompagnata dalla mamma e dal fratello più piccolo, Pietro.
Ma come, vivere a Caserta, sola, senza lavoro né guadagno?
La Provvidenza le viene presto iri aiuto: una pia signora di Caserta, da Teresa chiamata con affetto "zia Antonietta", volle interessarsi di Teresa oon cura matema; prendendola con sé.
Inoltre, la superiora delle suore di Carità (che avevano con loro la sorella di Teresa, Fortunata), conosciuta la dolorosa condizione di Teresa, le fece una visita molto affettuosa ele lasciò una bella offerta di centomila lire, con cui si potè pagare diversi mesi di fitto della casa.

Nel frattempo, Teresa, nonostante le sue brutte condizioni di salute, cerca un piccolo lavoro per poter vivere. Trova da fare la bambinaia in una casa vicina, e ce la mette tutta per guadagnare un poco per vivere, nascondendo tutto - febbre, dolori - sotto un dolce sorriso.

Tutte le sere Teresa,roon Zia Antonietta, si reca in chiesa a far un'ora di adorazione, ed è l'unica ora di pace e di oonforto.

Riceve anche un bel regalo dalla sorella Suora che e disposta ad acoompagnarla a Lourdes, in un pellegrinaggio per ammalati, a cui ella era stata invitata.

Il 12 settembre partirono per Lourdes. Appena arrivati in quella terra benedetta, Teresa oorre subito alla Grotta: "ivi ho pianto e sospirato tanto". Poi va alle piscine, dove le fanno fare il bagno, ed ella si meraviglia che l'acqua era tiepida, mentre tutti dicono che è freddissima. Fa anche un secondo bagno, e questa volta avviene un fatto straordinario: Teresa aveva due ferite aperte, alle gambe e_ aI|'addome: ebbene, durante il bagno, tutte e due le ferite si chiusero"istantaneamente".

Pochi giorni di incanto ai piedi dell'Immacolata, e poi il ritomo a ‘aserta.
Il distacco dalla Grotta doloroso per Teresa come per altri pellegrini. Ma ella porta e conserverà sempre con sé le celestiali fragranze degli incontri con l'Immacolata; non solo, ma al ritorno da Lourdes avviene una cosa rmportanter la salute di Teresa comincia a rifiorire! Conoscendone tutti I travagli dolorosissimi, sembrava impossibili una cosa simile. Invece, è Teresa stessa che lo afferma:
" Mi sento un'altra donna. Posso camminare, correre da sola, girare di qua e di la senza provare dolore...".

Ma, quanto durerà tutto ciò in una vittima?