Prefazione al volume

di P. G. M. Roschini

Nella lunga carriera della mia vita religiosa e, più ancora, nel lungo periodo di Consultore della Sacra Congregazione per le Cause dei Santi (27 anni continui), ho avuto occasione di leggere e di vagliare innumerevoli biografie di anime sante, di ogni tempo e di ogni luogo: eccezionali, dotate di doni straor-dinari, impressionanti. Nessuna però - a mio sommesso parere - può paragonarsi alla vita e ai fenomeni straordinari di Teresa Musco.

Per me - e, vorrei pensare, per tutti coloro che leggeranno questo primo abbozzo di “Biografia” - il nome di Teresa Musco rappresenta il più grande complesso fenomenico di ogni tempo e di ogni luogo: un fenomeno che ci costringe ad esclamare col Profeta Isaia (59, I): « Non est breviata manus Domini », ossia, non si è accorciata la potenza e la bontà di Dio: potenza e bontà, per se stessa, infinita, infinitamente trascendente qualsiasi potenza e bontà umana, anche la più spettacolare.

Gesù, come Capo di tutta l’umanità redenta, continua a soffrire gli strazi della sua crocifissione redentrice nei membri del suo mistico corpo (dopo averli sofferti nel suo corpo fisico), in modo tutto particolare, in alcuni, poiché il bene spirituale di ogni singolo membro, a causa della « Comunione dei Santi » (ossia, della comunicazione dei membri tra loro) è anche il bene di tutti, come, analogamente, il male dei singoli membri del corpo fisico è il male di tutti. Questo spiega la crocifissione con Cristo crocifisso da parte di alcuni membri privilegiati del suo mistico corpo.

E’ in questa autentica luce divina che va veduta e inquadrata tutta la vita terrena di Teresa Musco. Ella può giustamente ripetere con l’Apostolo Paolo: « Sono crocifissa col Crocifisso ». Teresa Musco non è per me una sconosciuta; e neppure è una conosciuta solo per averne sentito parlare: l’ho conosciuta personalmente, avendola incontrata più volte ed essendomi trattenuto a lungo con Lei; l’ho poi sempre attentamente seguita negli ultimi tre anni della sua santa e mirabile vita.

Sono quindi in grado di poterne parlare con una certa cognizione di causa, per conoscenza diretta. Alcuni dei fenomeni straordinari sono accaduti sotto i miei occhi. Ho diviso questo mio lavoro in tre parti ben distinte, ma connesse, onde offrire ai lettori un panorama completo, per quanto mi è stato possibile, della persona e dei fenomeni verificatisi attorno alla figura di Teresa Musco.

Nella prima parte ho steso una biografia abbastanza completa di tutto l’arco della vita di Teresa (33 anni, come aveva più volte predetto). Fonte base di questa prima parte è stato il «Diario» (2.600 pagine) insieme ad altri scritti. In questi scritti, la vita, l’animo di Teresa si vede riflesso nel modo più vivo. Si nota una sincerità che, a volte, può apparire addirittura spietata. Anziché parlare io, ho preferito spesso far parlare Teresa.

Nel riferire gli scritti di Teresa, mi sono permesso dì correggere per quanto possibile i molti errori di ortografia, di grammatica, di sintassi, e qualche difetto di stile, salvo sempre il significato.

Teresa, incominciò a scrivere il suo «Diario» all’età di 12 anni: «All’età di 12 anni - dice - cominciai a scrivere questo quaderno; ma scrivevo solo per sfizio (*); oggi invece capisco che per me, personalmente, mi serve per il bene dell’anima mia, perché quando la carne si ribella allo spirito e non vuole più soffrire, io leggo tutto ciò che Gesù mi ha fatto capire, e quante sofferenze avevo superato con l’aiuto di Dio» (« Diario », p. 1407-1408). Animata e sostenuta dall’amore, Teresa trovò la sua gioia nel dolore.

«O Gesù - esclamava - ma perché io mi devo sentire così felice di fronte ad una febbre così alta?... forse perché provo troppa gioia stando accanto a Te. O Amore mio Gesù, Io non voglio godere, ma voglio sentire tutta l’amarezza che hai provato quando ti appesero a quel legno. Vedesti tanta indifferenza (da parte) di noi figli ingrati che non abbiamo mai capito il tuo amore di Padre... Io, Gesù mio, sono qui ai tuoi piedi per pregare e per assaporare i tuoi stessi dolori, le tue stesse amarezze» («Diario», p. 1997-1998). Nella seconda parte, ho riferito, cronologicamente, tutto il complesso sbalorditivo di fenomeni verificatisi attorno alla persona di Teresa Musco, sia a Caserta sia a Costei S. Lorenzo. Oltre al « Diario » e ad altri scritti, mi sono servito, nella stesura di questa seconda parte, dei diligentissimi appunti registrati dal P. Franco Amico. La voce stessa dei fatti, senza alcun commento, costituisce il più alto e potente invito ad una vita sinceramente cristiana.

Nella terza parte, ho avuto cura di riportare fedelmente le principali testimonianze di coloro che, avendo avvicinato Teresa, erano in grado di parlarci di Lei. Queste testimonianze confermano i vari aspetti della vita di Teresa come risulta dal suo copioso « Diario ».

Fra le varie espressioni di questo «Diario» preferisco scegliere, a modo di conclusione, questa: « Sento un fuoco che mi distrugge, che mi divora. Quanto vorrei gridare a tutti (o Gesù) il tuo amore e dire a tutti quanto e come ami gli uomini... » («Diario»), p. 2169).

Questo, e solo questo, il motivo che mi ha spinto a stendere questa biografia e a lanciarla, quale forte richiamo, ai cinque continenti di questo nostro vecchio e tormentato pianeta, onde ricondurlo all’unica via di salvezza, di pace e di gioia: la Croce di Cristo.

P. Gabriele M. Roschini O.S.M.

(*) Sfizio = capriccio o passatempo.


Teresa Musco


“Crocifissa


col Crocifisso”

 

 

di
P. Gabriele M. Roschini o.s.m

Editrice ‘Terzo Millennio’
S. Maria C.V. (CE)

III ed. 1985
pgg 520 € 25,00



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